“Perché devo vaccinare il mio gatto?”
“Quando iniziare le vaccinazioni?”
“A che cosa servono e quali malattie coprono?”
Queste sono alcune delle domande che da proprietari e allevatori ci facciamo e che spesso vengono rivolte a noi medici veterinari.
Cercherò qui di rispondere in maniera chiara e precisa a tutti i dubbi su questo argomento così vasto e complesso.
Innanzi tutto le fonti: da anni oramai i protocolli vaccinali sono stati standardizzati e pubblicati dalla WSAVA (World Small Animal Veterinary Association): da qui prenderò il materiale per questo articolo.
Se qualcuno volesse cimentarsi metto qui il link in italiano:
Se volete leggere solo i protocolli saltate direttamente alle pagine 22 e 23.
Per rendere questo articolo un po’ più “leggero” lo strutturerò come un’intervista ad un’immaginaria mamma gatta che chiede informazioni per la sua cucciolata e per sé.
VETERINARIO “Buon giorno signora, intanto complimenti per i suoi quattro splendidi gattini. Quanto tempo hanno?
MAMMA GATTA “Buon giorno dottore, grazie per i complimenti. Hanno già sei settimane, sapesse che fatica! Mi corrono di qua e di là, soprattutto ad ora di cena... appena ne prendo in bocca uno, altri due scappano dalla cuccia per andare ad arrampicarsi in giro. Un lavoraccio, mi creda.
Le volevo chiedere se era già il momento di iniziare con le vaccinazioni”
VETERINARIO “Per rispondere a questa domanda ho bisogno di un’informazione essenziale. Lei è vaccinata?”
MAMMA GATTA “Certo! Per chi mi ha preso?! Perché me lo chiede, comunque?”
VETERINARIO “Deve sapere signora che nella prime settimane di vita i gattini sono coperti dagli anticorpi che hanno assunto tramite il colostro (il primo latte, che deve essere assunto entro le prime 24-48 ore). E da qui la mia domanda. Se la madre è vaccinata passa alla cucciolata anche gli anticorpi contro le malattie per le quali si vaccina, quindi si può stare tranquilli: la vaccinazione si inizia dall’ottava-nona settimana con vaccino vivo-modificato.”
MAMMA GATTA “E se non fossi stata vaccinata?”
VETERINARIO “I suoi piccoli non sarebbero protetti in questo momento, quindi avremmo dovuto prendere molte precauzioni per evitare eventuali contagi fino alla copertura vaccinale completa”
MAMMA GATTA “Mi sembra tutto chiaro. Un'altra domanda: quali sono le vaccinazioni raccomandate per me e per i miei piccoli? Per quali malattie siamo protetti?”
VETERINARIO “Eh, signora, mi ha fatto proprio una bella domanda, alla quale cercherò di rispondere in maniera sintetica ma chiara. I vaccini si dividono in raccomandati (necessari, detti core) e non raccomandati (da farsi solo in determinate circostanze, detti non core). I raccomandati sono quelli per la panleucopenia, (FPV), la rinotracheite virale (FHV) e la calicivirosi (FCV).
Quelli non raccomandati sono i vaccini per la FeLV, la Chlamidia e la rabbia. Se per i primi c'è assolutamente raccomandazione ad eseguirli, per questi ultimi tre si dovrebbe valutare caso per caso se eseguirli o meno.”
MAMMA GATTA “Cioè? Perché non dovrei proteggere i miei piccoli da tutte le malattie che circolano in giro?”
VETERINARIO “Perché non tutte le malattie si prendono con facilità, cara signora. La leucemia felina (FeLV) si prende solo se avviene contatto diretto tra gatto e gatto: se i suoi piccoli vivranno (come spero) in casa o in ambienti esterni protetti, non c'è bisogno di vaccinarli per questa malattia. Lo stesso dicasi per la rabbia: le ricordo che l'Italia è un Paese esente. La vaccinazione contro la rabbia diventa necessaria solo in caso lei o la sua famiglia felina decideste di espatriare. Ma qui il discorso si fa lungo e credo che lei sappia già tutto.
MAMMA GATTA “Sì sì, ho sentito parlare in casa dai miei umani di passaporto europeo... e la Clamidia? Cos'è?”
VETERINARIO “E' una malattia respiratoria contro la quale si consiglia di vaccinare gatti che vivono in situazioni affollate e chiuse, quali gattili e colonie in genere. Ma anche qui purtroppo abbiamo qualche limitazione: nel nostro Paese non è disponibile se non associato alla FeLV. Si dovrà valutare caso per caso se eseguirla o meno.”
MAMMA GATTA “E le altre malattie cosa sono?”
VETERINARIO “La panleucopenia è una patologia molto grave, soprattutto se contratta da piccoli, sostenuta da un Parvovirus. E' una malattia che causa gastroenterite emorragica, diminuzione drastica dei globuli bianchi (da cui il nome) e, negli animali molto giovani, miocarditi spesso fatali. Se contratta in gravidanza può dare aborti e nati con problemi cerebellari (dell'equilibrio). E' spesso mortale: la vaccinazione è fondamentale!
La rinotracheite è sostenuta da un Herpes virus e causa principalmente rinite e congiuntivite. Nel gattino alle volte la congiuntivite è talmente seria che può portare alla perdita di uno o entrambi gli occhi. Il problema di questo virus è che, come tutti gli Herpes, tende a “nascondersi” nell'organismo ed è capace di saltar fuori ad ogni evento stressante dalla vita di un gatto”
MAMMA GATTA “Non mi parli di stress! So di cosa parla...”
VETERINARIO “Una condizione stressante è appunto, per esempio, una gravidanza: il più delle volte i gattini si contagiano dalla madre dopo il parto, a causa della slatentizzazione del virus. Per questo è importante che la mamma sia adeguatamente vaccinata prima di affrontare una gravidanza.
MAMMA GATTA “E la Calicivirosi?
VETERINARIO “E' un'altra malattia respiratoria, sostenuta da un Calicivirus e anche questa causa rinite con febbre molto alta. E' una patologia seria da non sottovalutare: le complicazioni sono gengivite e ulcere linguali, polmoniti, infiammazione delle articolazioni che genera zoppia e riluttanza al movimento (la cosiddetta limping syndrome). Inoltre è descritta una forma sistemica (generalizzata) che è quasi sempre fatale. Insomma, meglio non rischiare.
MAMMA GATTA “Aiuto! Dottore, vaccini subito anche me! E voglio ripetere l'iniezione ogni sei mesi! Anzi no, ogni tre. O meglio tutte le settimane?”
VETERINARIO “Calma, calma, non c'è bisogno di esagerare. Non si dimentichi che anche le vaccinazioni hanno effetti collaterali! Vanno fatte solo quelle necessarie rispettando i tempi e gli intervalli prescritti.
MAMMA GATTA “Quali effetti collaterali possono succedere? I miei piccoli rischiano?”
VETERINARIO “Se effettuati nei tempi giusti e con le giuste modalità, gli effetti indesiderati sono veramente trascurabili. Bisogna sempre valutare il rapporto rischio-beneficio, che nel caso dei vaccini sono decisamente a favore dei secondi.
Comunque: oltre a gonfiore e un po' di dolore nel punto di inoculo, può dare, specialmente nei gattini, un po' di febbre per uno-due giorni. Ma non si preoccupi: non è necessario alcun trattamento. Passa da sola.
MAMMA GATTA “Grazie, mi ha tranquillizzata molto. Quindi, riassumendo, come ci dobbiamo muovere?”
VETERINARIO “Si fa una prima vaccinazione a otto-nove settimane, poi si ripete ogni ventuno-ventotto giorni fino al compimento delle sedici-venti settimane. Si raccomanda il termine dei richiami a quella data perché è stato dimostrato che fino ai quattro mesi circa gli anticorpi materni possono interferire con le vaccinazioni, annullandone l'effetto. In pratica il gattino “usa” gli anticorpi che ha preso con il colostro della mamma per combattere i virus che vengono inoculati con il vaccino, rendendo di fatto l'azione di quest'ultimo perfettamente inutile... rischiamo di avere dei gattini non perfettamente protetti.
MAMMA GATTA “Sia mai! E poi? Negli anni successivi come si vaccina?
VETERINARIO “Le linee guida sono chiare a questo proposito: dopo le prime si raccomanda un richiamo vaccinale dopo sei mesi o un anno, poi richiami triennali. Naturalmente l'ideale sarebbe testare gli anticorpi per vedere se c'è copertura, ma comunque con questo protocollo si dovrebbe stare sicuri.
MAMMA GATTA “Mi fa uno schemino facile facile? Sa, con tutti gli impegni che ho faccio fatica a ricordare le cose...
VETERINARIO “Pronti!
MAMMA GATTA “Grazie dottore, è stato molto chiaro. Se avrò qualche altra domanda la assillerò...”
VETERINARIO “Siamo qui per questo!”
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